L’ansia può manifestarsi in molte forme e interferire profondamente con la qualità della vita quotidiana. Capire come riconoscerla e affrontarla attraverso un percorso di Psicoterapia è un passo fondamentale per tornare a vivere con serenità. Di seguito esploreremo le principali tipologie di disturbi d’ansia, i sintomi più comuni e le soluzioni terapeutiche più efficaci.
ALCUNE TIPOLOGIE DI ANSIA TRATTATE CON LA PSICOTERAPIA
Fra le richieste più frequenti che portano le persone a contattarmi come psicoterapeuta c’è quella relativa ai preoccupanti disturbi d’ansia. L’ansia è un’ esperienza emotiva comune, che tutti viviamo e rappresenta la normale risposta a fattori ambientali stressanti.
La natura dei disturbi d' ansia, è invece diversa, infatti, l’ ansia è più intensa, persiste più a lungo e può essere legata a particolari persone, ambienti o situazioni.
I disturbi d’ansia sono i più diffusi, nella popolazione, tra i disturbi psicologici.
Per ottenere un’ efficace gestione dell’ansia bisogna comprendere la propria personale reazione di fronte a situazioni ansiogene, identificando quali paure si associano a queste.
Principali fattori legati ai disturbi d’ansia
Una delle strategie terapeutiche più utili per imparare a gestire l'ansia è la ristrutturazione del pensiero. Ossia, imparare a ristrutturare, pensando diversamente.
Ciò è sostenuto da notevoli studi scientifici, i quali sostengono che, le persone che soffrono di disturbi d'ansia, saltano subito alle conclusioni più catastrofiche, soffrono per il futuro e rimarginano sul passato.
Dagli studi di Fraley e collaboratori (2006), tale modalità di pensiero peggiora notevolmente i rapporti sociali della persona ansiosa che, anticipa sempre le conclusioni, trascurando di confrontarsi con gli altri.
Questa modalità di pensiero si rende più evidente quando si trova in uno stato di stress emotivo, specialmente in presenza di stress cronico, in cui compaiono sintomi anche a livello fisico.
L’evoluzione delle neuroscienze, della nosologia, dell’epidemiologia e della psicobiologia hanno permesso, negli ultimi anni, un notevole progresso nella comprensione dei disturbi d'ansia.
La natura dei disturbi d' ansia, è invece diversa, infatti, l’ ansia è più intensa, persiste più a lungo e può essere legata a particolari persone, ambienti o situazioni.
I disturbi d’ansia sono i più diffusi, nella popolazione, tra i disturbi psicologici.
Per ottenere un’ efficace gestione dell’ansia bisogna comprendere la propria personale reazione di fronte a situazioni ansiogene, identificando quali paure si associano a queste.
Principali fattori legati ai disturbi d’ansia
- Avvertite un intenso bisogno di approvazione. Quando attuiamo dei comportamenti per compiacere gli altri, stiamo considerando i bisogni altrui più importanti dei nostri. Questo atteggiamento può provocare frustrazione e, nel corso del tempo, risentimento. Frustrazione e risentimento sono sentimenti intensi che possono contribuire a creare una situazione di ansia e nervosismo cronici.
- Avvertite un forte bisogno di tenere tutto sotto controllo
- Preoccuparsi eccessivamente di ottenere la considerazione degli altri, oppure provare disagio quando sono gli altri a occuparsi di una determinata situazione
- Ritenersi deboli e falliti se non si è nella condizione di esercitare il controllo
- Tendere al perfezionismo e all'autocritica
- Senso di inadeguatezza
- Eccessivo senso critico nei confronti dei propri sforzi e sentirsi costantemente sotto pressione per ottenere sempre maggiori risultati
Una delle strategie terapeutiche più utili per imparare a gestire l'ansia è la ristrutturazione del pensiero. Ossia, imparare a ristrutturare, pensando diversamente.
Ciò è sostenuto da notevoli studi scientifici, i quali sostengono che, le persone che soffrono di disturbi d'ansia, saltano subito alle conclusioni più catastrofiche, soffrono per il futuro e rimarginano sul passato.
Dagli studi di Fraley e collaboratori (2006), tale modalità di pensiero peggiora notevolmente i rapporti sociali della persona ansiosa che, anticipa sempre le conclusioni, trascurando di confrontarsi con gli altri.
Questa modalità di pensiero si rende più evidente quando si trova in uno stato di stress emotivo, specialmente in presenza di stress cronico, in cui compaiono sintomi anche a livello fisico.
L’evoluzione delle neuroscienze, della nosologia, dell’epidemiologia e della psicobiologia hanno permesso, negli ultimi anni, un notevole progresso nella comprensione dei disturbi d'ansia.
Riporto di seguito i principali disturbi d’ansia classificati nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (quinta edizione; DSM–5; American Psychiatric Association, 2013), con la relativa prevalenza nella popolazione generale (APA, 2013).
Principali disturbi d’ansia
Sintomi dell’ansia
L’ansia si manifesta attraverso forme di tipo fisiologico:
Lo sapevi che...?
L’ansia può anche mascherarsi dietro sintomi “fisici” come mal di stomaco, tensioni muscolari o stanchezza cronica. Molti pazienti arrivano in terapia dopo aver fatto diversi esami medici, senza trovare una causa organica ai loro disturbi. Quando il corpo parla, è importante ascoltare anche la mente.
Disturbi d'ansia- Trattamento
Il trattamento elettivo per la cura dei disturbi d'ansia è la psicoterapia a cui possono associarsi, l'Ipnosi Clinica e/o Tecniche di rilassamento come il Training Autogeno.
Per ciò che riguarda i farmaci ansiolitici, le Benzodiazepine, nella maggior parte dei casi, questi non guariscono dalla patologia ma possono avere un effetto di attenuazione dei sintomi che, tuttavia, non scompaiono del tutto.
Come altri psicofarmaci, provocano dipendenza fisica e assuefazione. Una volta che la dipendenza fisica si è instaurata, è difficile interrompere il trattamento, perché può portare all'insorgere di sintomi d’astinenza per cui è necessaria l’assunzione di dosi sempre maggiori per ottenere l’effetto desiderato.
Principali disturbi d’ansia
- Disturbo d’ansia di separazione (bambini: 4%; adolescenti: 1,6%)
- Mutismo selettivo (tra 0,03 – 1%)
- Fobia specifica (USA: 7 – 9% ; Europa: intorno al 6%; paesi asiatici, africani e latinoamericani: 2 – 4%)
- Disturbo d’ansia sociale (fobia sociale) (USA: 7%; Europa: 2,3%)
- Disturbo da attacchi di Panico (USA e alcuni paesi europei: 2.3%; paesi asiatici, africani e latinoamericani: 0,1 – 0,8%)
- Agorafobia (1,7%)
- Disturbo d’ansia generalizzata (USA: 2,9%, altri paesi: 0,4 – 3,6%)
- Disturbo d’ansia indotto da sostanze/farmaci (0,002%)
- Disturbo d’ansia dovuto a un’altra condizione medica (n.s.)
- Disturbo d’ansia con altra specificazione (n.s.)
- Disturbo d’ansia senza specificazione (n.s.)
Sintomi dell’ansia
L’ansia si manifesta attraverso forme di tipo fisiologico:
- Aumento del battito cardiaco
- Difficoltà respiratoria
- Sudorazione eccessiva
- Tremori
- Aumento della concentrazione per affrontare la minaccia.
- Attacco – Fuga.
Lo sapevi che...?
L’ansia può anche mascherarsi dietro sintomi “fisici” come mal di stomaco, tensioni muscolari o stanchezza cronica. Molti pazienti arrivano in terapia dopo aver fatto diversi esami medici, senza trovare una causa organica ai loro disturbi. Quando il corpo parla, è importante ascoltare anche la mente.
Disturbi d'ansia- Trattamento
Il trattamento elettivo per la cura dei disturbi d'ansia è la psicoterapia a cui possono associarsi, l'Ipnosi Clinica e/o Tecniche di rilassamento come il Training Autogeno.
Per ciò che riguarda i farmaci ansiolitici, le Benzodiazepine, nella maggior parte dei casi, questi non guariscono dalla patologia ma possono avere un effetto di attenuazione dei sintomi che, tuttavia, non scompaiono del tutto.
Come altri psicofarmaci, provocano dipendenza fisica e assuefazione. Una volta che la dipendenza fisica si è instaurata, è difficile interrompere il trattamento, perché può portare all'insorgere di sintomi d’astinenza per cui è necessaria l’assunzione di dosi sempre maggiori per ottenere l’effetto desiderato.
L’ansia nella vita quotidiana: conseguenze invisibili ma reali
L’ansia non influisce solo sulla mente, ma può compromettere il benessere generale, le relazioni e la capacità di vivere serenamente le attività quotidiane. Molte persone riferiscono difficoltà a dormire, irritabilità costante, senso di blocco nelle decisioni e problemi nelle relazioni personali.
Riconoscere questi segnali e chiedere aiuto è il primo passo per uscirne.
Riconoscere questi segnali e chiedere aiuto è il primo passo per uscirne.
Domande frequenti sull’ansia e la psicoterapia
La psicoterapia funziona anche se ho solo un po’ di ansia?
Assolutamente sì. Spesso affrontare l’ansia in fase iniziale aiuta a evitare che si cronicizzi.
In quanto tempo si vedono i primi risultati?
Ogni percorso è diverso, ma molti pazienti riportano benefici già dopo poche sedute.
Devo prendere farmaci per forza?
No. In molti casi la psicoterapia è sufficiente. Quando serve, si valuta insieme allo psicoterapeuta.
Assolutamente sì. Spesso affrontare l’ansia in fase iniziale aiuta a evitare che si cronicizzi.
In quanto tempo si vedono i primi risultati?
Ogni percorso è diverso, ma molti pazienti riportano benefici già dopo poche sedute.
Devo prendere farmaci per forza?
No. In molti casi la psicoterapia è sufficiente. Quando serve, si valuta insieme allo psicoterapeuta.
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Bibliografia
- American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and statistical manual of mental disorders (5th ed.). Washington, DC: Author
- Yerkes RM, Dodson JD (1908). “The relation of strength of stimulus to rapidity of habit-formation”. Journal of Comparative Neurology and Psychology 18: 459–482. doi:10.1002/cne.920180503.
- Braconnier A., Piccoli o grandi ansiosi? Come trasformare l’ansia in una forza, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2003
- American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and statistical manual of mental disorders (5th ed.). Washington, DC: Author
- Yerkes RM, Dodson JD (1908). “The relation of strength of stimulus to rapidity of habit-formation”. Journal of Comparative Neurology and Psychology 18: 459–482. doi:10.1002/cne.920180503.
- Braconnier A., Piccoli o grandi ansiosi? Come trasformare l’ansia in una forza, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2003