DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITÀ
Il disturbo narcisistico di personalità è un disturbo della personalità i cui sintomi principali sono: idee di grandiosità, costante bisogno di ammirazione e un deficit nella capacità di provare empatia verso gli altri.
Concettualmente si utilizza il termine narcisismo, per riferirsi a un disturbo psicologico che secondo la psicoanalisi indica un meccanismo di funzionamento primitivo del Sé. Perciò questa patologia si caratterizza per una particolare forma di percezione di sé da parte del soggetto narcisista, definita “Sé grandioso”. Inducendo così un sentimento esagerato della propria importanza e una forte idealizzazione del proprio sé. L’atteggiamento principale del narcisista è una forma di egoismo profondo di cui non è solitamente consapevole. Le conseguenze possono essere devastanti e inducono significative difficoltà relazionali e affettive. L’etichetta diagnostica disturbo narcisistico di personalità è stata formulata per la prima volta da Heinz Kohut nel 1971 e introdotta dietro sua proposta nel manuale Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM) Il quadro clinico che si descrive è una particolare struttura psicologica ipotizzata da Kohut, il quale coniò appunto il termine “Sé grandioso”. Riferendosi a una sorta di cosiddetto “Falso Io” o “Falso Sé”, che conserva certe caratteristiche primitive dell’Io infantile. L’immagine interiore è eccessivamente idealizzata e “onnipotente” e l’individuo la percepisce come il vero “Io”. |
TRATTI DELLA PERSONALITÀ NARCISISTICA
Come capire se una persona soffre di Disturbo Narcisistico di Personalità?
Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, quinta edizione (DSM-V), la persona con disturbo narcisistico di personalità presenta almeno cinque di questi sintomi:
A questo quadro clinico possono aggiungersi altre caratteristiche del narcisista:
Il narcisista può essere affascinante per il mondo esterno
Il narcisista tende a scegliere le persone giuste con cui fare amicizia per mantenere alta la propria immagine. D’altra parte può essere prepotente con chi considera una minaccia all'immagine che desidera proiettare all’esterno. Spesso prevarica anche le persone che ritiene inferiori o vulnerabili.
Il narcisista ha bisogno di seguaci
Tende a creare una sorta di relazione di co-dipendenza con le persone che alimentano il suo ego. Per esempio potrebbe accadere sul posto di lavoro con un collaboratore che il narcisista vede come un'estensione di sé stesso. Oppure in una relazione di coppia, il partner co-dipendente potrebbe subire molti abusi emotivi o anche fisici da parte del narcisista.
Il narcisista usa le relazioni per il proprio tornaconto.
Il narcisista non capisce il significato di scambio relazionale, perciò il rapporto potrebbe risultare molto complesso. Infatti la relazione è mantenuta soltanto finché continuerà a nutrirsi di lodi o l’altro accetterà di essere subordinato. Ma nel momento in cui si sviluppa una certa indipendenza o si dichiara una prospettiva diversa, potrebbero insorgere comportamenti vendicativi e lesivi.
Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, quinta edizione (DSM-V), la persona con disturbo narcisistico di personalità presenta almeno cinque di questi sintomi:
- Ha un senso grandioso di sé. Di solito sopravvaluta le proprie capacità ed esagera i risultati. È convinto di meritare un trattamento speciale e di avere talenti unici, di dover frequentare persone altrettanto speciali o di status elevato
- Rincorre fantasie di successo illimitato, potere, bellezza o amore ideale
- Richiede eccessiva ammirazione
- Ha un senso di diritto e aspettative irragionevoli verso gli altri
- Usa gli altri per il proprio tornaconto
- Manca di empatia e non è disposto a riconoscere o identificarsi con i sentimenti e i bisogni degli altri
- È spesso invidioso degli altri e crede che gli altri siano invidiosi di lui
- Mostra comportamenti o atteggiamenti arroganti, altezzosi
A questo quadro clinico possono aggiungersi altre caratteristiche del narcisista:
Il narcisista può essere affascinante per il mondo esterno
Il narcisista tende a scegliere le persone giuste con cui fare amicizia per mantenere alta la propria immagine. D’altra parte può essere prepotente con chi considera una minaccia all'immagine che desidera proiettare all’esterno. Spesso prevarica anche le persone che ritiene inferiori o vulnerabili.
Il narcisista ha bisogno di seguaci
Tende a creare una sorta di relazione di co-dipendenza con le persone che alimentano il suo ego. Per esempio potrebbe accadere sul posto di lavoro con un collaboratore che il narcisista vede come un'estensione di sé stesso. Oppure in una relazione di coppia, il partner co-dipendente potrebbe subire molti abusi emotivi o anche fisici da parte del narcisista.
Il narcisista usa le relazioni per il proprio tornaconto.
Il narcisista non capisce il significato di scambio relazionale, perciò il rapporto potrebbe risultare molto complesso. Infatti la relazione è mantenuta soltanto finché continuerà a nutrirsi di lodi o l’altro accetterà di essere subordinato. Ma nel momento in cui si sviluppa una certa indipendenza o si dichiara una prospettiva diversa, potrebbero insorgere comportamenti vendicativi e lesivi.
CONSEGUENZE DEL DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITÀ
Le conseguenze del disturbo narcisistico di personalità possono essere veramente gravi. Infatti il narcisista può compromettere la propria vita professionale, sociale e affettiva.
Il narcisista è sempre alla ricerca di riconoscimento, che crede di meritare, e non tollera le critiche. Quando non riceve risposta alle continue richieste di ammirazione e alla soddisfazione immediata dei suoi bisogni a discapito dell’altro, può divenire furioso o mostrare disprezzo e distacco.
Inoltre viene a mancare di empatia e può ricorrere alla manipolazione per raggiungere i propri scopi. Potrebbe oltretutto giungere alla messa in atto di comportamenti abusanti per ottenere il potere che pensa perduto.
Proprio per questo si potrebbe decidere di allontanarlo, sentendosi sfruttati, manipolati e non rispettati nei propri bisogni. In questi casi le conseguenze potrebbero essere caratterizzate da forte ansia e depressione. Spesso l’unica motivazione che li spinge a cercare aiuto da un professionista.
Il narcisista è sempre alla ricerca di riconoscimento, che crede di meritare, e non tollera le critiche. Quando non riceve risposta alle continue richieste di ammirazione e alla soddisfazione immediata dei suoi bisogni a discapito dell’altro, può divenire furioso o mostrare disprezzo e distacco.
Inoltre viene a mancare di empatia e può ricorrere alla manipolazione per raggiungere i propri scopi. Potrebbe oltretutto giungere alla messa in atto di comportamenti abusanti per ottenere il potere che pensa perduto.
Proprio per questo si potrebbe decidere di allontanarlo, sentendosi sfruttati, manipolati e non rispettati nei propri bisogni. In questi casi le conseguenze potrebbero essere caratterizzate da forte ansia e depressione. Spesso l’unica motivazione che li spinge a cercare aiuto da un professionista.
CURA DEL DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITÀ
Chi soffre di disturbo narcisistico di personalità non si rivolge allo psicoterapeuta per le sue caratteristiche di personalità. In realtà quando giunge all’osservazione, quello che manifesta è un quadro clinico più complesso, caratterizzato principalmente da emozioni negative e, spesso, di disturbi di ansia e depressione.
Lamenta frequentemente il mancato riconoscimento in ambito professionale, la rottura di una relazione affettiva, l’insuccesso scolastico. Situazioni interpretate dal narcisista come il fallimento della propria efficacia, con temi di vergogna, tristezza, paura e rabbia.
PSICOTERAPIA
L'evidenza di comprovata efficacia per la cura del disturbo narcisistico di personalità è la psicoterapia, finalizzata all’analisi più approfondita del funzionamento mentale: pensieri, emozioni, comportamenti che generano sofferenza.
L’obiettivo, è soprattutto quello di aiutare la persona a sostituire pensieri automatici negativi con altri più adattivi e realistici, cercando di mobilitare risorse interne diverse per soddisfare i bisogni emotivi primari, in modo funzionale, instaurando così sani rapporti interpersonali.
Lamenta frequentemente il mancato riconoscimento in ambito professionale, la rottura di una relazione affettiva, l’insuccesso scolastico. Situazioni interpretate dal narcisista come il fallimento della propria efficacia, con temi di vergogna, tristezza, paura e rabbia.
PSICOTERAPIA
L'evidenza di comprovata efficacia per la cura del disturbo narcisistico di personalità è la psicoterapia, finalizzata all’analisi più approfondita del funzionamento mentale: pensieri, emozioni, comportamenti che generano sofferenza.
L’obiettivo, è soprattutto quello di aiutare la persona a sostituire pensieri automatici negativi con altri più adattivi e realistici, cercando di mobilitare risorse interne diverse per soddisfare i bisogni emotivi primari, in modo funzionale, instaurando così sani rapporti interpersonali.
bibliografia
Bion, W. R., (1962), Apprendere dall’esperienza, Armando, Roma (1972).
Bion, W.R. (1967), Second Thoughts. Heinemann, London.
Fonagy, P. (1999), Psychoanalysis’s and attachment theory, in “Cassidy J, Shaver P (Hrsg) 2Handbook of Attachment”. New York: Guilford.
Klein, M. (1945), Il complesso edipico alla luce delle angosce primitive, in “Scritti 1921-1958”, Boringhieri, Torino.
Winnicott, D.W. (1965), Sviluppo affettivo e ambiente, Armando, Roma.
Winnicott D. W. (1974) La funzione di specchio della madre e della famiglia nello sviluppo infantile, in “Gioco e realtà”, Armando, Roma.
Erikson, E.H. (1964), Introspezione e responsabilità. Armando, Roma (1972).
Erikson E.H. (1950), Infanzia e società. Armando, Roma 1966, p. 120.
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Klein, M. (1945), Il complesso edipico alla luce delle angosce primitive, in “Scritti 1921-1958”, Boringhieri, Torino.
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Winnicott D. W. (1974) La funzione di specchio della madre e della famiglia nello sviluppo infantile, in “Gioco e realtà”, Armando, Roma.
Erikson, E.H. (1964), Introspezione e responsabilità. Armando, Roma (1972).
Erikson E.H. (1950), Infanzia e società. Armando, Roma 1966, p. 120.